di Daniele Gay
Le immagini che propongo riferite al popolo Curdo, alle donne in particolare, sono evocazioni di un viaggio immaginario. Viaggio straordinario attraverso i testi dei viaggiatori di tempi passati e prossimi, reportages e, in misura minima ,da fugaci, personali e sovrapposte esperienze. Nettissime però le immagini di certe ombre turche, ombre di amici scomparsi, di amiche curde evaporate tra le immensità anatoliche e oltre, o nella sconfinata periferia di Istanbul. Nell’ elaborazione mi soccorre la poesia delle annotazioni di Nicolas Bouvier (autore del bellissimo La polvere del mondo, Feltrinelli, 2020), grazie alla quale emerge sempre inequivocabile la fierezza, nobile, benché un po’ predace, di quel popolo senza frontiere, dimenticato tra le rocce sterili, a difendere confini imposti, le donne in prima linea, impavide, bellissime.