Filamenti di sole di Paul Celan
di Lucia Triolo
Noi siamo spari del pensiero e betulle di carta vetrata al vento occhialini invasivi di uno sguardo (l’aquila è volata via da un pezzo con della carne in becco a un palmo da mezzo spirito) Un giro di giostra della nostra pazzia basta a una fessura nel parquet di questa mezza cartuccia di mondo falso accomodante Urla la caramella che si scioglie di dolore tra le labbra Perché dire: non avremmo voluto? Ora tu mi vedi: resto del niente il resto che non possiamo odiare riuscì a malapena di là di qua Noi siamo ciò che odiamo carta vetrata di betulla al vento fermo siamo la parola che voltiamo nel biglietto: “il gonfiore esistenza”* E non vogliamo no no non vogliamo scrivere o pensare basta comprare due copie del giornale dov’è quel bacio che non sappiamo darci? la ferita inferta dal posto adatto a te e a me quindi cosa? sì: cosa? che fare di un imbroglio su un cruciverba come il nostro? Voglio che tu venga da me! poca roba nel cesto della frutta signore! *“nicht ebenzubringen der Hubbel Dasein” (“non è da ripianarsi/il gonfiore esistenza”)