Bandiere senza terra e Cieli di confine

Poesie e opere

di Ermanno Barovero

Bandiere senza terra

Tamburi che scuoiano silenzi,
notti che masticano tramonti,
vento che strapazza stracci,
bandiere senza terra
annusano l’aria di zolfo
e io che gratto un pezzo di rame!


                    ovvero


Autoritratto di un braccio
che si progetta
e si disegna 
e cerca
il divenire dei suoi gesti
prima di avere i tendini.


Ancora deve tracciare 
i percorsi del sangue
e trova forza
nella sola idea 
di poter poi esistere.


Per un’incisione stampata ed edita da Franco Masoero. Luglio 1993.

Cieli di confine

L’occhio cade in alto,
inciampa nella nuvola 
e su una zattera di vento si lascia alla deriva
                                            in un mare sospeso:


è il punto dove un aquilone si lacera,
dove si spezza il filo, strada sottile di un sogno,
è la frontiera di un cielo che esaurisce la sua luce.


Cuciture scarlatte suturano strappi lontani:
sono i cieli di confine,
sotto di loro danzano sospiri, canti e lamenti,
                                                    urla e preghiere,
il fango e il pane.

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