Francesco Franco: Tra lo spazio e il silenzio, il segno

di Francesca De Santis
e Martina Poët

Il silenzio della carta che accoglie la voce dei segni.

Inteso come sospensione, il silenzio si associa all’opera di Francesco Franco in termini di spazio bianco sul foglio stampato. Come una pausa musicale, un “a capo” tra i versi poetici, l’assenza del segno è un elemento fondamentale all’interno delle incisioni di Franco, architettura invisibile della composizione. Aree bianche che si evolvono in vuoti sempre più ampi e abbaglianti, luoghi che accolgono la disgregazione delle strutture e la dispersione entropica dei segni incisi. Uno spazio colmo di significato, plasmato per amplificare gli elementi attigui. L’indagine analitica del dato reale, i ragionati studi preparatori e la rigorosa padronanza tecnica sono alla base del metodo di lavoro di Franco. Anche il suono viene preso in esame, con un approfondimento quasi scientifico delle sue dinamiche e interazioni. In tre incisioni intitolate Riverbero troviamo linee e scie che si scontrano con blocchi di tratteggi minuziosi o li oltrepassano con eleganti variazioni di energia. In Rifrangenze i fasci di segni si spezzano attraversando piani sovrapposti composti da tratti infinitesimali, mentre altri procedono sinuosi, plasmati da vortici di perturbazioni segniche. In Eco, opera realizzata con l’unione di stampa e controstampa della stessa matrice, i segni ricercano nel proprio riflesso la forma originale, ormai frammentati e dispersi dal silenzio ovattato del bianco del foglio.

L’architettura del suono e la voce della pietra.

Mentre è in soggiorno a Bari, Francesco Franco assiste ad un concerto di musica sacra nella basilica romanica di S.Nicola: da questa esperienza nascono tre incisioni intitolate Abside, dove Franco dà prova delle sue capacità di osservazione, trascrizione e interpretazione. La contemplazione delle tre pareti absidali sospinge l’artista ad una profonda riflessione sulla resa segnica della concavità percepita visivamente, nonché dal propagarsi delle note sulle superfici in pietra. Scrive Franco:

“Ascoltando il suono dell’organo la mente si concentra sulla costruzione delle note bachiane mentre lo sguardo indaga lo spazio che gli si oppone frontalmente. […] La percezione dominante è di una continuità senza limite nel respiro di una lieve ondulazione riecheggiata dalle due contigue absidi minori. […] Alcuni segni, subito direttamente annotati su un foglietto, saranno utili per un eventuale sviluppo, insieme alla memoria di suoni e forme che già nella mente stanno costruendo un disegno.”

Un senso di spazialità in espansione permea tali opere. I toni assumono una consistenza impalpabile, mentre le tracce, leggere e rarefatte, costruiscono geometrie spezzate. L’occhio scivola nella composizione come in assenza di gravità, attirato e confuso dalla curvatura del muro e dalla sottrazione dei riferimenti prospettici. Questo movimento implicito rimarca un processo di disgregazione, un inesorabile divenire che suggerisce la presenza di un altro elemento chiave: il trascorrere del tempo.

Bibliografia:
AA. VV., A Francesco Franco, in «Bollettino della Società per gli Studi Storici, Archeologici ed Artistici della Provincia di Cuneo», n. 159 – 2° semestre 2018.
A.Balzola, Francesco Franco. Il rito e il progetto dell’incidere, Franco Masoero Edizioni d’Arte, Torino 1991.
F.De Santis F., M. Poët, Francesco Franco. Il pensiero inciso, Albertina Press, Torino 2022.
F.Fanelli, A.Griseri A., R.Maggio, P.Mantovani, Francesco Franco, catalogo mostra antologica della Regione Piemonte, Franco Masoero Edizioni d’Arte, Torino 1992.
www.francescofranco-incisore.it

Francesco Franco (1924-2018) è stato un artista incisore, restauratore e docente.
Allievo di Felice Casorati, Marcello Boglione e Mario Calandri, dal 1965 al 1988 è stato titolare del corso di Tecniche dell’Incisione all’Accademia Albertina di Torino.
Stimato per essere un professore rigoroso ed esigente, Franco viene ricordato come un’anima gentile, un insegnante aperto al dialogo e attento alla crescita dei propri allievi. Figura artistica di spicco della Grafica d’arte del Novecento, Franco ha collaborato alla stesura di manuali, cataloghi e periodici. Nei suoi numerosi appunti, ricchi di insegnamenti e indicazioni tecniche, sottolinea come la Grafica d’arte non debba essere considerata “minore” alle altre arti, ma al pari di esse.

Immagine in evidenza: Francesco Franco, Rifrangenze, Acquaforte e vernice molle su due matrici in zinco, 1977

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