Testo di Alessandro Manca
Opera di Manuela Macco
dove la bocca si fa muta / stupito, conserva / il rettangolo osserva / traccia-rinserrata / soggiace sigillato / barriera levigata-pellicola / cieco, tasta la scorza / dentro e fuori, niente e nessuno, trionfa / all’inseguimento, i margini laterali / stanchezza/sollievo / preludio dell’abbandono dell’esistenza, che abbraccia / presenza-resiste / pervasiva, genera / tende ad una breccia, scritto / si attarda su un corpo più lungo / tentazione di addomesticarlo / scriverlo / temperare l’invadenza / negli intervalli-scrivania / pizzichi per gli intermediari / sorpreso, offre / rituale, età e corpi / fruscii ascoltano / risuona non visto / tanto più si avvicina, tanto più sembra risvegliarsi / trama / traccia-modulata / molestato e coperto da impulsi / coglie sfumature sonore, il sopravvento / nascente / a delitto consumato.
Un mosaico di fotografie in macro della pelle dell’intero corpo ricopre il volto. La pelle “indossata sulla pelle” tradisce la topografia originaria e compone un’inedita mappa modulare e semi-mobile. Il contatto tra il tassello di pelle fotografata (3X5 cm) e l’epidermide sottostante produce sensazioni tattili. A tratti, l’artista risponde agli stimoli sensoriali percepiti, mobilizzando i muscoli facciali.
Manuela Macco, Sensitive self portrait, 2013. Video-azione, 10’, full HD, colore, sonoro.
Photo credit: Guido Salvini