poesia e immagini di Carola Allemandi

*
Dei suoi artifici l’alba è inconsapevole,
come allegoria di tutto quello che 
normalmente non muore si muove
tra i congedi. Di un trasmutato 
pallore è la striscia di terra che lascia
dormendo, e piegata appena al saluto
di chi vive nell’inverno di ogni ora.

*
Alle vie l’ora notturna soltanto
cadeva; nello spazio di un’attesa
un sentire muoveva attorno, il fiato
incorrotto di un altro passo stanco
e fuggitivo: appena illuminato
era il resto dietro a rimanere,
l’estensione di un puro stato d’ombra.

*
Erano del borgo a valle le luci
che salendo non c’era stato modo
di vedere; un secondo speso
sulle punte per poi tornare indietro.
Gli alberi anche luminosi aprivano
quei varchi da cui si può comprendere
il cenno che offre ogni cosa immobile,
come di saluto, e che non rimane.

*
Si poteva raggiungere la strada 
in vari modi: secondo la mappa
la via più breve era procedendo
tutto dritto. Ma così, si pensava,
la strada corta ci terrà lontani 
dalla notte, non l’avremmo vista
scolorare fra i terreni. Per questo
ci si addormentò prima del tempo,
e prima che la sera sbagliasse a dire
il suo messaggio a noi in cammino.

*
Il corpo visto apparire tra le acque
si formava come ombra frammentaria,
un’altra creatura naturale
da distinguere dal resto. Bastava
seguirne il passo che, fluttuante, sempre
si perdeva tra le argille di terre
troppo secche, cancellate per metà.
Si sfaceva guardandola, lei viva,
e come materiale nell’assenza, 
nel ricordo generato. Vagava, 
parte sola di un più segreto altrove,
come l’eco persa d’ognuno vaga.

*
Si spegneva sopra i tetti un termine
rimosso e mai più riavuto, là dove 
sbatteva le sue ali un animale.
Sulle scale il mondo ci guardava: i suoi 
eredi ormai del tutto consapevoli,
noi, tra la strada e il bosco, cercando
tra i disordini di risparmiarci,
due righe per capire dove siamo
sul terreno. Arrivare significa
una macchia che si allarga negli occhi,
venirne a conoscenza, lì trovare 
casa, restare una giornata intera.
La strada verso. Noi imboccandola.

*
Si era ancora fuori; tutti gli uomini
agitandosi dentro una sequenza. 
Il punto che indicava il dito era
dentro l’aria, da raggiungere appena
dopo l’alba. Rivedersi dall’alto
così piccoli, sapere di carta 
il nido del falchetto, la montagna. 
Sopra lo strapiombo l’ora coperta
dal panorama vuoto, le distanze.

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