Nostalgia: il dolore del ritorno

Ovvero l’opera d’arte audiovisiva nell’epoca della sua intelligenza emotiva

di Vinicio Bordin

Nostalgia, di Andrea Giomi e Vinicio Bordin, è una performance audiovisiva presentata in occasione della Biennale Tecnologia presso l’Accademia Albertina di Torino il 19 aprile del 2024, a cura della Scuola di Nuove Tecnologie dell’Arte. La partitura visiva è stata realizzata in collaborazione con le studentesse Alessia Moretti e Cristina Sabato, mentre la partitura sonora è opera di Andrea Giomi. Gli scenari video che si susseguono durante l’esecuzione musicale sono stati creati attraverso un workflow che ha previsto una combinazione di diverse tecniche realizzative: riprese video ad una danzatrice di danza contemporanea, software generativi come Touch Designer, strumenti tradizionali di editing come Adobe After Effects, e intelligenza artificiale mediante l’utilizzo di Stable Diffusion.

Nel suo complesso la narrazione visiva accompagna lo spettatore in un viaggio distopico astratto in cui la comprensione di ciò che viene visto è continuamente compromessa, in un flusso sonoro profondo e seducente. Durante lo sviluppo della performance, della durata di circa 15 minuti, non è mai possibile avere la certezza di comprendere le immagini proiettate, nonostante a tratti si possano distinguere elementi figurativi che aiutano o illudono la comprensione. La tensione creata da questo spazio percettivo mai totalmente soddisfatto, crea uno stato di sospensione emotiva simile a quello che accade quando, inaspettatamente, qualcosa dal nostro profondo emerge e ci mette in contatto con un mondo interiore delegato al passato: la malinconia del ricordo che ci lega ad un universo interiore che è il nostro vissuto, e probabilmente qualcosa di più lontano ancora.

L’immenso patrimonio immateriale che ciascuno di noi custodisce al suo interno è un mondo per certi versi sconosciuto, all’interno del quale è difficile addentrarsi se non attraverso tecniche meditative che riescono in parte a sciogliere tutti quei rovi che molto spesso ci aggrovigliano su noi stessi. Estremamente potente è la relazione fra questo immenso patrimonio immateriale fatto di immagini, ricordi ed esperienze pregresse sbiadite, con l’infinito mondo immaginifico digitale di cui è composto il web e presso il quale l’intelligenza artificiale si è istruita senza una vera e propria coscienza, per molti anni. Quello che l’intelligenza artificiale ci restituisce alla richiesta di una specifica immagine è una sorta di “spremuta” di una quantità enorme di immagini con le quali l’abbiamo riempita, una specie di specchio su miliardi di immagini che abbiamo accumulato e abbandonato. 

Nel momento in cui ho iniziato ad approfondire la creazione visiva attraverso l’AI, mi sono accorto che uscendo dalle richieste ordinarie di immagini realistiche o simboliche, e ingannandola attraverso richieste di una rappresentazione astratta o ispirata a determinate forme d’arte come il surrealismo o l’astrattismo di vari autori, quello che restituisce è un’immagine in cui si avverte un tentativo estremo di ritrovare una parvenza di reale, quasi una ricerca di aiuto. Qualcosa al suo interno però attrae, invita ad entrare. Il tentativo dell’AI di restituire una ragionevolezza simbolica, figurativa o compositiva, reagendo a richieste (prompt) che escono dal suo mondo conosciuto, genera panorami astratti, distorti, inaspettati, alienanti ma tremendamente intriganti come i ricordi che d’improvviso emergono e ci mettono in contatto per qualche istante con un’immagine sbiadita.

Per la realizzazione degli scenari video di Nostalgia l’intelligenza artificiale di Stable Diffusion ha occupato una parte significativa, inserita all’interno di un processo realizzativo complesso. In questo patchwork visivo Cyberdigital è stato innestato del materiale vivo: il corpo di Eleonora Serpente e la sua improvvisazione contemporanea che sulle tracce sonore di Andrea Giomi cerca di dare forma, sostanza e movimento alla Nostalgia, in una danza quasi erotica fra umano e non umano.

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