di Franco Fanelli
Si dice che il pensiero eretico nel mondo tardo-antico fiorisse nei territori geografici dove la lingua greca, per la sua stessa complessità e molteplicità semantica, favoriva l’articolazione di concetti egualmente complessi e molteplici. Penso al prefisso dia-: etimologicamente, significa transito, tramite, ma anche separazione, diversità. «Dialogo», così, non significa soltanto conversazione, ma confronto tra posizioni diverse. Discussione e conversazione. Ho tenuto conto di entrambe le possibilità quando ho disposto su un territorio «neutro», il tavolo del mio studio, frammenti di geologie e culture diverse. Piccole pietre raccolte su alcune isole del Mare del Nord e antichi minuscoli perni di pietra provenienti dalla campagna laziale. Ignimbrite e leucitite, granito e tufo, forme accidentali e manufatti. Ho sperato che la comune origine vulcanica favorisse l’attivazione, tra di essi, di un silenzioso linguaggio comune scaturito, per entrambe le categorie di reperti, dal fragore del caos primigenio. Ho invocato l’intercessione di due straordinari cultori dei misteri geologici, il poeta Paul Celan e lo scrittore (e molto altro) Roger Caillois, e ho compiuto il rito consueto dell’incidere all’acquaforte e dunque inverare, attraverso una sorta di transustanziazione chimica, ciò che vedevo nel grande specchio inclinato sul tavolo dove quei frammenti accostati si convertivano in isole (Itaca-litica, petroso approdo, la definì un poeta oggi poco di moda) micrometropoli avvistate dal mare, minime cattedrali. Il dialogo mi è parso non dissimile da quello che si crea, nelle epoche di transito e d’inquietudine, nelle architetture alla cui costruzione concorrono materiali antichi di spoglio. Il suono, forse, è in parte reperibile nella babelica (non ermetica) e dunque umana «Preghiera della pietra» del poeta Vladimír Holan: memoria del tempo in cui la poesia non veniva letta ma cantata; umile rinuncia alla presunzione della glossa e della chiosa; ripudio dell’inautentico annidato in ogni traduzione.
Bibliografia:
Roger Caillois, La scrittura delle pietre, Abscondita, 2022.
Vladimir Holan, Una notte con Amleto e altre poesie, SE, 2018.
Paul Celan, Oscurato, Einaudi, 2010.